La tiroide è una ghiandola a forma di farfalla situata al centro del collo, davanti alla trachea, sotto quello che chiamiamo il pomo d’Adamo o la cartilagine tiroidea. Ogni ala corrisponde a un lobo che ha più o meno le stesse dimensioni di un pollice. Quando è di dimensioni normali, la tiroide, non si vede e non si palpa.
La tiroide produce gli ormoni tiroidei: la Tiroxina o T4 e la triiodotironina o T3 (4x più potente della T4).
Questi ormoni regolano il nostro metabolismo energetico come un direttore d’orchestra che ordina ai diversi organi del nostro corpo di mettersi in moto o di mantenersi attivi per assicurare le funzioni vitali:
Un elemento essenziale alla sintesi degli ormoni tiroidei è lo iodio. In caso di deficit durante la vita fetale o l’infanzia, lo sviluppo del cervello e dello scheletro sono compromessi.
Questo fenomeno era frequente nelle nostre Alpi, dove il suolo è povero di iodio e dove i bambini soffrivano del “cretinismo degli Alpi”: erano piccoli, soffrivano di ritardo mentale e avevano un gozzo.
Al fine di garantire un apporto sufficiente di iodio alla popolazione svizzera, lo stato ha deciso di iodare il sale di cucina a partire del 1922.
Lo scopo dell’intervento è di procedere all’asportazione totale (tiroidectomia totale) o parziale (lobectomia) della tiroide. È un intervento che si svolge in anestesia generale e che necessita un ricovero da una a due notti.
L’incisione cutanea viene eseguita a livello inferiore del collo, generalmente lungo una piega cutanea naturale già esistente.
I nervi responsabili dell’innervazione e quindi della mobilità delle corde vocali (nervo laringeo ricorrente) si situano dietro la tiroide. Hanno quindi uno stretto rapporto con la ghiandola e devono assolutamente essere preservati durante l’intervento chirurgico.
Attualmente esistono sistemi di neuromonitoraggio del nervo ricorrente che permettono di effettuare una dissezione più sicura della tiroide.
Le ghiandole paratiroidee, responsabili del equilibro del calcio nel sangue, sono anche in stretto rapporto con la tiroide e devono essere preservate. Esistono strumenti che permettono di identificarle e di valutare la loro buona vascolarizzazione.
Dopo l’intervento i pazienti lamentano generalmente pochi dolori.
È consigliato proteggere la cicatrice dal sole per circa un anno e di applicare creme che favoriscano una buona cicatrizzazione.
Una volta che la tiroide è stata asportata totalmente, il paziente dovrà assumere per tutta la vita ormoni tiroidei di sostituzione.